La procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova, ha fatto sapere, dopo una visita serale a Bucha, che si stanno già indagando non meno di 5.000 casi di presunti crimini di guerra commessi dai militari di Mosca.
I crimini di guerra, ha aggiunto il magistrato, sono i primi che si indagano, “seguiti dai crimini contro l’umanità e dal genocidio”. Blinken ha detto di “temere, purtroppo, che ne vedremo ancora (di orrori) man mano che i russi si ritirano, annunciando che gli Stati Uniti hanno stanziato altri 100 milioni di dollari di aiuti militari supplementari a Kiev, per “venire incontro all’urgente bisogno dell’Ucraina di sistemi anti-corazzati”, cioè di missili guidati Javelin che i militari Ucraini hanno impiegato finora con successo contro i carri armati russi.
Lo shock delle prime immagini dei morti abbandonati lungo le strade di Bucha, che si è poi appreso essere stati lasciati li da giorni o settimane, come provano immagini scattate quasi un mese fa da satelliti Usa, si è poi allargata con l’annuncio di nuovi orrori emersi a Irpin e Borodyanka. Le agghiaccianti immagini di cadaveri carbonizzati o abbandonati alla decomposizione, stritolati dai carri armati o gettati in bidoni e tombini come spazzatura, mostrati nel video che ha accompagnato il ‘j’accuse’ del presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’indirizzo del Consiglio di sicurezza dell’Onu, hanno fatto il resto.