L’Europa non entrerà in guerra direttamente con la Russia perché “una guerra con la Russia sarebbe una guerra mondiale, con una potenza nucleare“. Parole del presidente francese Emmanuel Macron a Puissy nel suo primo appuntamento in vista delle elezioni presidenziali in programma in Francia il 10 aprile. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa France Presse, Macron sottolinea: “Sono realista: è una guerra che continuerà. Io non penso che nei giorni e nelle settimane a venire ci sarà una vera soluzione negoziata. Lo spero e tutti noi facciamo quel che possiamo per aiutarla”.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson sono “determinati a continuare ad aumentare i costi” inflitti alla Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina. Lo si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca dopo una videoconferenza tra i quattro uomini. La solidità del fronte occidentale, in termini di sanzioni economiche, è parso incrinarsi sulla possibilità di un embargo sulle vendite di gas e petrolio russi, opzione rigettata da Berlino.

L’esclusione del petrolio russo dai mercati internazionali porterebbe a “conseguenze catastrofiche”, causando un balzo dei prezzi fino a 300 dollari al barile. Lo ha detto il vicepremier russo Aleksandr Novak secondo l’agenzia Ria Novosti. Novak ha anche citato “informazioni su una imminente provocazione contro il sistema di trasporto del gas ucraino”.

Parole che arrivano dopo la conclusione del terzo round di negoziati. “Ad essere onesti, le nostre aspettative sui colloqui non si sono avverate. Ma speriamo che la prossima volta saremo in grado di fare un passo avanti più significativo”, ha dichiarato il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky a conclusione del terzo round negoziale in Bilelorussia. “I negoziati tra Federazione russa e Ucraina continueranno in tempi rapidi, ma Mosca non nutre illusioni sulla possibilità di raggiungere il risultato al prossimo round”, ha detto a sua volta Leonid Slutsky, membro della delegazione russa sottolineando che “la Russia spera che i tentativi di far uscire la gente attraverso i corridoi umanitari arrivino in tempo e a breve portino a risultati”.

Un delegato ucraino ha dichiarato che sono stati registrati “piccoli progressi” sul fronte dei corridoi umanitari, necessari per far evacuare i civili dai territori di guerra. I colloqui, stando a quanto dichiarato dall’ambasciata russa, si sono tenuti in Bielorussia. Ora l’attenzione si rivolge tutta all’incontro che dovrebbe tenersi giovedì in Turchia tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina.

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