Sono definiti sabotatori dal governo ucraino che da giorni è impegnato a dargli la caccia oltre che a difendersi su più fronti dall’invasione sia via terra che via aerea dall’esercito di Vladimir Putin. Sarebbero circa 400 i mercenari del Gruppo Wagner, paramilitari russi arrivati in Ucraina con l’obiettivo preciso di eliminare il presidente Volodymyr Zelensky e altre 22 cariche di alto profilo istituzionale e militare, rovesciando il governo attualmente in vigore, considerato, da Mosca, un esecutivo fantoccio manovrato dagli Stati Uniti e dall’Occidente in generale.

A lanciare l’allarme è il Times di Londra secondo il quale i miliziani sarebbero stati richiamati oltre un mese fa da una missione in Africa e spediti a Kiev in cambio di una ricca ricompensa una volta completata la missione. Altri mercenari, si stima oltre duemila, sono stati schierati nelle regioni ucraine separatiste di Donetsk e Luhansk, nel Donbass. Si tratta di paramilitari addestrati a uccidere “a prescindere“, senza alcuna regola. Una piccolo esercito privato, gestito da società private e pagato profumatamente dal committente di turno per portare a termine missioni specifiche. Dotati di tecnologie sofisticate, riescono a infiltrarsi nella quotidianità locale, camuffandosi tra i cittadini per poi entrare in azione quando il momento è propizio.

Un’operazione preparata da tempo, quando Vladimir Putin ammassava decine di migliaia di truppe al confine ma continuava a negare di voler invadere l’Ucraina. Sui mercenari del gruppo Wagner sono adesso attivi i radar degli 007 di Kiev che avrebbero ricevuto la notizia della loro presenza sabato 26 febbraio, poche ore prima dell’annuncio del coprifuoco totale di 36 ore, finito nella mattinata di lunedì. “Chi sarà trovato in strada, sarà trattato da nemico“, aveva avvisato il sindaco Vitalij Klitschko. Dalla Libia alla Siria, all’Africa subsahariana e al Venezuela, i mercenari di Wagner sono stati in questi anni una delle armi segrete del Cremlino per rovesciare o modificare le sorti dei conflitti strategici presenti in altri Paesi. Ma la Russia può contare anche sui ‘cacciatori di teste’ delle forze speciali cecene, anche loro in missione per arrivare al cuore di Kiev, la cui presenza in Ucraina è stata rivendicata dal braccio destro di Putin a Grozny, Ramzan Kadyrov.

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