Achille Lauro che, dopo due partecipazioni in gara e una presenza da superospite, torna sul palco dell’Ariston per il quarto anno di fila con “Domenica” accompagnato dall’Harlem Gospel Choir. Nella serata delle cover, invece, Achille Lauro interpreterà “Sei bellissima” con Loredana Bertè. Da venerdì 11 febbraio uscirà l’album Lauro – Achille Idol Superstar con 7 nuove bonus track tra cui Domenica, canzone in gara al 72esimo Festival di Sanremo e dal 27 maggio riparte in tour da Roma.
Intervista ad Achille Lauro
Come vivi questo Festival nuovamente in gara?
La mia partecipazione a Sanremo chiude un cerchio, chiude un percorso di crescita umano e professionale fatto di tanta curiosità e di innovazione. Penso di essermi evoluto in questi anni ma lo spirito rimane lo stesso.
Il brano “Domenica” si propone con un coro gospel. Perché questa scelta? Alla base ci sono dei motivi religiosi?
No, non per questo. Il brano si prestava ad una lettura gospel e abbiamo faticato non poco per assegnare la parte del pezzo più vicina alle loro corde musicali. Tutti i componenti del coro vivono con il canto e per il canto. Vedrete, sono straordinari. Il brano lo definirei nazional popolare, come quelli di Rino Gaetano. La domenica si ha tanto tempo libero per passeggiare, per stare in famiglia, etc e la mia musica va oltre la canzone, va oltre il brano. Approfitterò di Sanremo, per presentarli al grande pubblico e forse incidere anche con loro. Domenica chiude un percorso. Siamo entrati con Rolls Royce, un pezzo rivoluzionario, ultra punk. Era una proposta diverso da quello che facevo io e quello che proponeva la new wave. C’è dualismo tra il sound e il testo di Domenica. Penso ci sia una forte connessione con Rolls Royce e una forte identità che emerge in questi anni da quel pezzo ad oggi, una evoluzione, un cambio di sound, ma l’anima rimane la stessa.
Nella serata delle cover interpreterai “Sei bellissima” con la stessa autrice ed interprete del brano originale, la grandissima Loredana Bertè. Come mai questa scelta?
Sei bellissima è un brano incredibile, uno dei ritornelli più conosciuti e pop della musica italiana, con strofe struggenti, quasi teatrali, che racconta la dipendenza amorosa. Non è una scelta a caso quella di portarla, la trovo emozionale, oggi più attuale che mai da portare sul palco. Con Loredana condividiamo tantissime cose, oltre alla musica. C’è un’affinità speciale. La stimo moltissimo, mi sento molto vicino a lei e ho ascoltato per molto tempo le sue canzoni.
Tu dai sempre molto risalto alla moda, a ciò che indossi durante le tue performance. Vestirai anche quest’anno Cerioni?
Penso che sia riduttivo parlare di costumi. Per me stare sul palco dell’Ariston è come registrare un video clip. Necessito di un regista, di un abbigliamento adatto che richiami il messaggio della canzone che a tutti gli effetti è una proiezione di me stesso. Quest’anno vestirò Gucci.
A Sanremo temi la competizione?
No, assolutamente. Vivo Sanremo come una vetrina della mia musica, uno spazio che mi viene dato e voglio essere il meno divisivo possibile. Non vado per la provocazione fine a sé stessa.
11 febbraio uscirà l’album Lauro – Achille Idol Superstar. Come è nato?
Ho scritto queste canzoni su un’isola deserta in compagnia dei miei musicisti ed ho pensato soltanto alla musica. Dopo l’uscita di Lauro mi sentivo stanco, avevo bisogno di una pausa. Sono partito per quest’isola per rimanerci pochi giorni ed invece sono rimasto quasi 5 mesi. Ho lavorato tantissimo proprio come un artigiano della musica.
A chi lo dedichi?
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto che mi sta molto a cuore. Il mio successo e la mia credibilità verso il pubblico li devo a loro. Spesso diamo per scontato che le persone debbano avere fiducia in te e nel tuo lavoro. Ma non è così perché la fiducia si deve meritare. Il mio è un album che è fuori tendenza ma che sicuramente sarà di tendenza. Nella mia carriera ho sempre voluto cambiare pelle ed essere un artista poco convenzionale. Il mio album è dedicato a tutti coloro che amano la musica e non solo. Penso che la musica in genere oggi non vada solo ascoltata ma vista, vissuta. Bisogna sempre spingersi verso un oltre, verso qualcosa di diverso che apporti nuovi stimoli, nuova energia anche per migliorarsi.
La copertina del disco richiama alla memoria Marylin Manson? E il tour?
Sono un fan storico di Manson ma la copertina non vuole rappresentare un omaggio a questo grande artista. Il tour parte il 27 maggio da Roma. Sono stracontento visto che è stato più volte rimandato a causa della pandemia. Sarà un tour rock & roll con un crossover con un musical, uno spettacolo unico, diverso, che non si è mai visto e non si vede da tanto. Sto lavorando per le attività e vie alternative a livello di promozione dell’album.
a cura di P.T.