Un periodo all’insegna dei ‘nuovi inizi’ quello che, sempre piu’, si annuncia dentro la maggioranza. Oggi Matteo Salvini incontrera’ Mario Draghi, sia per “ribadire il massimo sostegno alle riforme nel nome della concretezza, della semplificazione e della velocita’” sia, anticipano dalla Lega, per illustrare al presidente del Consiglio “la proposta di federazione dei gruppi di centrodestra che sostengono il governo”. Un progetto che Salvini rivendica “costruttivo e di unita’, utile per rafforzare l’azione dell’esecutivo in Italia e in Europa”.

Viaggia verso orizzonti nuovi – sia pure, invece, per effetto di un sempre piu’ radicale divorzio – anche M5s. Le strade sono ormai da un pezzo separate ma le scintille con l’associazione Rousseau proseguono. Giuseppe Conte peraltro non nasconde di pensare che “alcune decisioni” di Draghi “hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessita’” ma conferma che anche M5s intende essere “protagonista della ripartenza” dopo aver “lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi piu’ acute della pandemia”. Nel mirino dell’ex premier “il sostegno alle imprese, alcuni indirizzi in materia di tutela dell’occupazione e di transizione ecologica”, e “disorientamento” per “il condono fiscale e adesso l’emarginazione dell’Autorita’ anticorruzione”.

E per Conte “e’ normale che il disagio dei cittadini si ripercuota anche sulla forza che conserva – avverte – la maggioranza relativa in Parlamento”. Valutazioni critiche, pur in ambito diverso, simmetriche a quelle che Davide Casaleggio muove a M5s quando dice che “il Movimento ha deciso di violare cosi’ tante regole e principi di democrazia interna e di rispetto delle decisioni degli iscritti da rendere impossibile per noi continuare un percorso condiviso”. “Sono molto sollevato. Non devo piu’ assumermi o sentirmi le responsabilita’ per decisioni altrui. Era necessario separare le strade”, rimarca. Di piu’: “Il modello del Movimento 5 stelle ha consentito di ottenere il 33% di fiducia del Paese – e stavolta e’ il figlio del cofondatore a rivendicare il peso specifico nell’attuale Parlamento – e ha dato la possibilita’ a migliaia di cittadini sconosciuti, come lo stesso Giuseppe Conte – e’ la stoccata all’ex presidente del Consiglio – di rivestire ruoli prestigiosi e di potere impensabili”. “Probabilmente quello che oggi non va piu’ bene e’ che si vuole dare questa possibilita’ a persone ben definite”, insiste affermando che a uccidere il Movimento “probabilmente e’ stata la paura di perdere posizioni acquisite”. Se ne riparlera’, in una settimana che, tra l’altro, attende le decisioni del centrodestra sui sindaci di Milano e Roma e vedra’ Mario Draghi al G7 in Cornovaglia, da venerdi’ a domenica

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