spaccio

Da una parte una madre disperata che si è presentata dalla polizia per chiedere aiuto per il figlio tossicodipendente (dando il là alle indagini), dall’altra uno dei due capi dell’organizzazione che andava in giro a spacciare in compagnia della nipotina di 9 anni che spesso veniva invitata dal nonno a contare i soldi che incassava vendendo le dosi. E’ quanto emerge da un’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo e condotta dagli agenti della squadra mobile della Questura siciliana.

I poliziotti del commissariato di Partinico, con personale della Squadra Mobile, hanno eseguito 11 arresti in carcere, 15 ai domiciliari e 4 obblighi di firma. I reati contestati sono spaccio di stupefacenti, tentata estorsione, rapina e furto con l’organizzazione che era riuscita a fidelizzare una vastissima clientela che andava dagli studenti a caccia dello sballo ad insospettabili professionisti, passando per i lavoratori che grazie alla cocaina riuscivano a resistere a turni di lavoro massacranti. Centinaia di clienti abituali nelle due province garantivano ai capi del sodalizio criminale “fatturati” nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro al mese.

Contali, contali, guarda quanti sono….poi quelli di carta sistemali bene e mettili in tasca“. Così il nonno parlava alla nipotina, che oggi ha 11 anni, mentre erano in auto. Contare le banconote per esercitarsi in aritmetica. “Nonno li ho contati bene, sono cinquantuno e cinquanta…poi quando ci fermiamo li riconto meglio…nonno ieri sera ho visto un film che imbottivano di droga delle persone tipo delle femmine le imbottivano di droga e prendevano l’aereo” rispondeva la nipote.

L’organizzazione agiva in tutta la parte nord della provincia di Palermo e nel trapanese fino a Mazara del Vallo e si avvaleva di numerosi collaboratori che cambiava continuamente, rendendo difficile il lavoro investigativo. “Questa indagine ha svelato una rete di trafficanti pusher e galoppini che spacciavano anche utilizzando bambini”, dice il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, analizzando l’operazione antidroga nel palermitano e nel trapanese che ha portato all’esecuzione delle 30 misure cautelari.

“Le indagini sono iniziate dopo la denuncia di una mamma che si è presentata in commissariato per chiedere aiuto per il figlio tossicodipendente. Da quel momento sono partite le intercettazioni telefoniche e ambientali che ci hanno portato a smantellare la rete di spaccio che arrivava fino a Mazara del Vallo”, ha rivelato Carlo Nicotri, dirigente del commissariato di polizia di Partinico, in provincia di Palermo, che ha indagato dal gennaio 2019 sul gruppo di trafficanti e spacciatori, coordinato dall’aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Enrico Bologna e Giorgia Spiri.

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