intervistato oggi dal ‘Foglio’, il ministro della Giustizia Carlo NORDIO annuncia una novità che sarà contenuta in una delle riforme che il governo presenterà entro la fine di maggio. ”Eliminare l’appello per l’assoluzione in primo grado” e il ministro, senza paura, dice ”assolutamente sì”. E lo spiega con un ragionamento interessante. In Italia, dice NORDIO, vi è il principio che l’imputato è condannato se risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio e per questo ”mi dovete spiegare come puoi condannare una persona quando un giudice precedente ha giudicato l’indagato non colpevole”. Naturalmente, aggiunge il ministro, ”possiamo anche ammettere che la sentenza di proscioglimento possa essere sbagliata perché sono stati commessi degli errori, perché non sono state prese in considerazione delle prove o addirittura perché sono emerse nuove prove, ma in quel caso allora è meglio che il processo sia rifatto, come fanno gli anglosassoni nei pochi casi in cui lo ammettono”.

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