E’ impazzito alla vista del santino di Padre Pio, poggiato dalla madre sul comodino della sua camera, e, sotto l’effetto di droga, ha iniziato ad aggredire con delle forbici prima la madre e poi il patrigno, fino al drammatico epilogo avvenuto all’interno degli ufficio del Commissariato Vicaria-Mercato, nel centro storico di Napoli, quando dopo aver aggredito ancora una volta il patrigno e un agente intervenuto in difesa, è stato raggiunto da un proiettile alle gambe partito dalla pistola di un secondo poliziotto. Proiettile che non gli ha lasciato scampo perché presumibilmente, ma sarà l’autopsia a chiarirlo, gli ha reciso l’arteria femorale, facendolo morire dissanguato.

Una tragedia nella tragedia quella avvenuta due sere fa (13 febbraio) nel capoluogo partenopeo. Mario Ementato non doveva morire, il poliziotto che ha sparato è ora indagato per omicidio colposo. Un atto dovuto ma stando alle prime testimonianze raccolte e a quanto emerso nella ricostruzione della dinamica, l’agente ha mirato alle gambe e quindi non voleva uccidere il 30enne. Ha sparato perché l’uomo dopo aver aggredito nuovamente il patrigno, si era scagliato contro un poliziotto ferendolo, sempre con le forbici, prima alle gambe e, mentre stava sferrando un secondo fendente (questa volta all’altezza della gola, è stato raggiunto dal proiettile alle gambe.

Ementato è morto successivamente all’ospedale dei Pellegrini. La madre 52enne, Patrizia Ragosta, adesso chiede giustizia. Vuole capire come è morto il figlio e se poteva essere evitata la tragedia. Per la donna “Mario andava aiutato, curato”. Al quotidiano “Il Mattino” ha spiegato che “non era mai accaduto uno scontro così brutale con Mario che sembrava paranoico e completamente fuori di sé”.

“Non avevo mai visto così tanta violenza in lui ma le ferite più profonde, ora, sono quelle che mi porto nell’anima” ha raccontato la donna che, ieri sera, continuava a ripetere “per quanto mi avesse aggredita, non meritava morire, mio figlio andava curato e aiutato”. Il passato aveva già denunciato il figlio per violenza, salvo poi ritirare tutto dopo qualche settimana.

A scatenare la violenza del figlio la foto di Padre Pio, santo a cui la donna è assai devota. “Mio figlio faceva uso di stupefacenti e più volte avevamo provato ad aiutarlo ma, a causa della droga diventava violento e, in passato, mi era capitato di denunciarlo per poi ritirare la denuncia”. Poi “quando mio figlio ha visto Padre Pio, ha cominciato a urlarmi contro che ero un demone e a picchiarmi fino al punto di sembrare completamente alterato e fuori di sé”.

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