Sapevamo che erano elezioni molto complesse: la destra, nonostante i modesti risultati del governo, è ancora in luna di miele con gli elettori e l’astensionismo ha fatto il resto. Non c’è dubbio che si sia trattato di una vittoria netta, ma quando il 60% degli elettori resta a casa bisognerebbe porsi interrogativi seri“, è questo il commento del successo del centrodestra alle ultime elezioni di Maristella Gelmini in un’intervista a Qn.

Il vicesegretario e portavoce di Azione ha detto: “Quanto a noi abbiamo fatto una scelta quella di puntare prima di tutto sulla qualità dei candidati che obiettivamente non è stata compresa da quella parte di elettorato che è andata a votare. Credo sia dipeso da due fattori: da un lato hanno votato i tifosi, è mancato il voto di opinione e dall’altro la partita è stata valutata come già decisa e questo ha spinto molti elettori a restare a casa“. Quando le elezioni “sono molto ravvicinate, l’astensionismo aumenta. Occorre riflettere sull’idea di un election day a giugno dove raggruppare tutte le elezioni – aggiunge -. E fossi in maggioranza ci penserei bene prima di reintrodurre l’elezione diretta per le province“.

La coalizione di maggioranza “è meno salda politicamente di quanto appaia nei numeri e le contraddizioni prima o poi emergeranno, ma oggettivamente questo risultato di oggi non indebolisce l’esecutivo. La costruzione di un’alternativa al governo delle destre è un percorso che richiede tempo e pazienza“. Azione e Italia Viva “stanno costruendo un soggetto politico nuovo che si colloca e si collocherà all’opposizione del governo della destra – ricorda -. Non abbiamo nessuna intenzione di fare da stampella all’esecutivo. Sulle riforme saremo disposti a collaborare nella misura in cui rinunceranno ad ipotesi divisive come il presidenzialismo e andranno sul premierato o cercheranno condivisione su una revisione organica della Costituzione“.

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