Un periodo di raffreddamento (cooling-off) pari a 6 mesi per gli ex deputati (Mep) che desiderano esercitare pressioni sul Parlamento e che in quel periodo, immediatamente successivo alla fine del loro mandato, non saranno autorizzati a esercitare attività di lobbying nell’istituzione che servivano. Questa una delle azioni contenuta in un documento messo a punto dalla presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, di cui Policy Europe ha preso visione, che elenca le azioni amministrative per attuare gli obiettivi concordati a gennaio di rafforzamento dei controlli e della trasparenza, a seguito dello scandalo Qatargate. Le azioni saranno discusse domani durante la Conferenza dei presidenti del Parlamento Ue. Il precedente documento concordato a gennaio non entrava nello specifico, ipotizzando un periodo di raffreddamento collegato all’indennità transitoria concessa agli eurodeputati alla fine del loro mandato, che può arrivare fino a due anni. In questa ultima versione del documento vengono dettagliate anche le azioni amministrative necessarie. “Va notato – si legge – che l’introduzione di ulteriori condizionalità richiederebbe un modifica dello statuto dei deputati, che implica il parere di una Commissione e un consenso del Consiglio”. Tra le altre cose sarebbe prevista anche l’elaborazione di linee guida per i rappresentanti di interessi in caso di assunzione di ex deputati o personale del Parlamento Ue.

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