Avrebbe manomesso il braccialetto elettronico ed è evaso dagli arresti domiciliari, dove si trovava dal 12 gennaio scorso in attesa della sentenza della Cassazione prevista tra pochi giorni (3 febbraio) sulla condanna all’ergastolo ricevuta in Appello. E’ ricercato in tutta Italia Massimiliano Sestito, 52 anni, killer della ‘ndrangheta catanzarese, che stava scontando la detenzione domiciliare a Pero, in provincia di Milano, dopo la scarcerazione dalla casa circondariale di Terni avvenuta nelle scorse settimane.
Sestito è evaso, secondo la ricostruzione dei carabinieri di Milano, nella serata di lunedì 30 gennaio, quando in occasione di un controllo dei militari dell’Arma non era presente in casa. Da lì è scattato l’allarme, e nelle scorse ore la notizia è diventata di dominio pubblico, generando non poche polemiche. Sestito, ritenuto affiliato alla cosca di Catanzaro degli “Iozzo-Procopio-Chiefari“, ha ricevuto condanne per due omicidi: il primo relativo all’assassinio di un carabiniere, l’appuntato Renato Lio, 35 anni, avvenuto il 20 agosto 1991 durante un posto di blocco a Soverato (Catanzaro); il secondo avvenuto il 24 gennaio del 2013, quando a Castel di Leva, all’estrema periferia di Roma, un commando uccise l’allora boss rivale Vincenzo Femia, 76 anni, calabrese della cosca di San Luca ma residente da tempo nella Capitale dove veniva considerato un uomo di spicco della malavita.
Per questo omicidio, Sestito, ritenuto dagli investigatori componente del commando di fuoco (Femia venne ucciso in auto con nove colpi d’arma da fuoco), era stato condannato in primo grado all’ergastolo. Poi assolto nel 2019 dalla Corte d’Appello di Roma. A incastrarlo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Gianni Cretarola, componente del commando di fuoco e, stando da quanto rivelato agli investigatori, esecutore materiale dell’omicidio.
Successivamente, in seguito al ricorso dei pm capitolini, condannato all’ergastolo nel processo di Appello ter, dopo due invii della Cassazione. Cassazione che tra poche ore, il 3 febbraio, dovrà nuovamente pronunciarsi sulla sentenza d’Appello. Ed è forse proprio per questo che Massimiliano Sestito è scappato, per il timore di ritornare in carcere dopo la sentenza dei giudici di legittimità.