La sua ‘sfortuna’ è quella di essere stato colto da un malore mentre si trovava in una delle abitazione che, così come denunciano da anni i residenti della zona, è inaccessibile da tempo. Antonio Grisi, 67 anni, è morto nella sua casa a Napoli il 10 gennaio scorso nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi. Non è stato possibile assistere l’uomo perché la strada che portava alla palazzina dove vive è irraggiungibile con le auto. Gli operatori del 118 si sono trovati di fronte a un muretto di cemento e hanno dovuto proseguire il proprio intervento a piedi, aiutati dai parenti dell’uomo.
Ma una volta arrivati nell’appartamento che si trova tra via Ottavio Morisani e Salita Moiariello, nella zona di Capodimonte, non hanno potuto far altro che accertare il decesso del 67enne. Sulla vicenda annuncia una denuncia il consigliere della III Municipalità (Stella-San Carlo Arena) dei Verdi Carlo Restaino: “La famiglia sporgerà denuncia. Da mesi i residenti segnalano che la chiusura di via Morisani, inaccessibile da tre anni, rende molte abitazioni irraggiungibili. Anche le ambulanze che arrivano dall’Ospedale San Gennaro sono costrette a fermarsi davanti al muro di via Morisani”.
Così – prosegue Restaino – “ha perso la vita un 67enne colto da malore in casa, l’ambulanza bloccata dal muro ha ritardato l’arrivo dei sanitari che, hanno fatto più di quanto toccasse loro. Con l’aiuto dei parenti del paziente e dei residenti, scesi dall’ambulanza, hanno raggiunto a piedi il soggetto colpito da malore che purtroppo non ce l’ha fatta. Temiamo che via Morisani, a Capodimonte, rischi la stessa sorte toccata a Salita Scudillo, mai più riaperta dopo anni e anni di attese e promesse”.
Sulla morte di Grisi è intervenuto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra): “Inevitabile chiedersi ‘Se si fosse arrivati in tempo il paziente sarebbe stato salvato? Non lo sapremo mai. Inconvenienti del genere sconcertano e non dovrebbero verificarsi. La strada è chiusa da tre anni, come è possibile che i mezzi di soccorso come le ambulanze non abbiano le mappe aggiornate? E’ un’operazione necessaria quella di rendere attuali gli itinerari e i percorsi. Abbiamo deciso di inviare una nota al Comune per verificare se la chiusura è stata comunicata all’Asl, visto che le ambulanze continuano a passare di lì. E’ inaccettabile, peraltro, che per ripristinare la percorribilità delle strade debbano passare anni, si intervenga al più presto”.
Diversa invece la ricostruzione del presidente della III Municipalità Fabio Greco che da una parte annuncia “la nostra volontà di trovare tutte le soluzioni opportune affinché la strada venga messa in sicurezza ed aperta al più presto per pedoni ed automobilisti”, dall’altra però spiega che “l’ambulanza invece di raggiungere la residenza dalla parte alta di Capodimonte venne indirizzata a raggiungere il sito dalla parte bassa, quella chiusa dal cantiere. Non sappiamo se questo ritardo abbia compromesso la possibilità di salvare il nostro concittadino, ma è chiaro ed evidente che tale strada era chiusa al passaggio oramai da due anni per lavori molto consistenti e di realizzazione complicata”.