Raffaello

Sciolto il dubbio: i resti custoditi al Pantheon appartengono a Raffaello Sanzio. Nell’anno del 500esimo anniversario della morte di Raffaello Sanzio da Urbino (1483-1520), il Centro di antropologia molecolare per lo studio del Dna antico del Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, in collaborazione con la Fondazione Vigamus e l’Accademia Raffaello di Urbino, ha realizzato una ricostruzione tridimensionale computerizzata del volto in età matura dell’artista, uno dei più importanti del Rinascimento italiano, per accertare l’identità dei resti custoditi nella tomba del Pantheon.

La ricostruzione è stata confrontata con gli autoritratti di Raffaello e con dipinti di altri autori al fine di valutare la possibilità che Raffaello Sanzio fosse il soggetto rappresentato. “Questa ricerca fornisce per la prima volta una prova concreta che lo scheletro riesumato nel Pantheon nel 1833 appartiene a Raffaello Sanzio”, spiega la professoressa Olga Rickards, ordinario di Antropologia molecolare all’Università Tor Vergata.

 

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