Gianluca Grassadonia

Da una parte l’entusiasmo di ritornare in serie A dopo ben 23 anni, dall’altra la follia di pochi tifosi granata che a poche dalla sfida decisiva tra Pescara e Salernitana decide di prendere di mira la figlia di Gianluca Grassadonia, ex giocatore e attuale allenatore degli abruzzesi ma residenti a Salerno insieme alla sua famiglia.

La notte scorsa Annabella Castagna, moglie del tecnico del Pescara, ha raccontato attraverso il suo profilo social che la figlia “appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinchè il papà capisca”. L’episodio è avvenuto sabato 8 maggio a  Salerno dopo le 22 in una zona del centro. La ragazza è stata avvicinata da due ragazzi che, con cappuccio e volto coperto dalla mascherina, l’hanno spinta rivolgendole alcune frasi in dialetto relative alla partita in programma lunedì 10 maggio (14.30) tra Pescara, appena retrocesso in serie C, e Salernitana e decisiva per il passaggio in serie A dei granata che a una giornata dal termine hanno due punti di vantaggio sul Monza, terzo in classifica.

Deve perdere se no non torna più a casa” questa la sintesi dell’intimidazione ricevuta dalla 18enne, tornata a casa sotto choc. Oggi, poi, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri della Compagnia di Salerno che sono al lavoro per risalire all’identità dei responsabili.

Dura la posizione della moglie di Grassadonia: “La nostra vita continuerà lontano da Salerno”. La notizia ha suscitato la reazione della Salernitana che già in nottata ha stigmatizzato e condannato “i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto in queste ore da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore del Pescara Calcio, Gianluca Grassadonia. Una partita di calcio, pur se importante e decisiva, resta tale e non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale. Tutto deve restare nell’ambito della vicenda sportiva e sul rettangolo di gioco”.

Anche il Comune di Salerno, al pari dei tifosi della Salernitana e dei gruppi ultras, ha preso le distanze dall’accaduto. “Lo sport resta sport. E noi – ha sottolineato l’assessore allo Sport, Angelo Caramanno – prendiamo le distanze da questi idioti che nulla hanno a che fare con Salerno, i salernitani, la Salernitana. Nulla”. Il sindaco Vincenzo Napoli ha ribadito che il Comune non permetterà “a nessuno d’infangare Salerno e di oltraggiare la civile e corretta passione granata confondendola con il gesto di qualche isolato sconsiderato”.

Il Pescara in una nota ha fatto sapere di essersi “subito prodigato affinché la famiglia Grassadonia raggiunga al più presto Pescara per garantire quella serenità purtroppo venuta meno nella loro citta’ di origine”. Inoltre la società adriatica ha momentaneamente sospeso “per motivi di sicurezza” gli accrediti stampa giunti da Salerno. La Lega Serie B con il presidente Mauro Balata “esprime solidarietà alla famiglia Grassadonia, dopo la spregevole aggressione, sotto casa, della figlia appena diciottenne del mister del Pescara. Un gesto vile, barbaro che non ha diritto di cittadinanza nel calcio e nella Serie B, ad opera di personaggi che nulla hanno a che fare con una tifoseria civile come quella di Salerno”.

 

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