Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Stazione di Roma Vitinia, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Roma-Primavalle e della Sottosezione della Polstrada di Cassino, con il supporto della Squadra Mobile della Questura di Napoli e dei Carabinieri della Compagnia di Napoli Stella e di Torre del greco hanno congiuntamente notificato un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Roma a carico di tre soggetti (tutti con precedenti), gravemente indiziati della commissione di due episodi di truffa in danno di persone anziane.

Il primo episodio avvenuto in data 27 settembre 2022 per cui ha proceduto il Commissariato di Roma-Primavalle ed il secondo avvenuto il 6 ottobre 2022 per il quale hanno indagato i Carabinieri della Stazione di Roma Vitinia. L’emissione del provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Roma scaturisce dalla collazione delle risultanze investigative prodotte autonomamente dalle due forze di polizia alla Procura della Repubblica di Roma che ha poi inteso riunire quanto acquisito in un’unica richiesta cautelare.

Nello specifico, l’attività dei Carabinieri della Stazione di Roma Vitinia è stata avviata lo scorso 6 ottobre in conseguenza di un controllo operato, d’iniziativa, lungo l’autostrada A1, dalla Polstrada di Cassino, occasione nella quale i tre indagati sono stati trovati in possesso di copiosa refurtiva. I Carabinieri avuta notizia del controllo, sottoponeva le immagini dei soggetti fermati ad una donna di 75 anni rimasta vittima di truffa nella stessa giornata nella zona di Vitinia, addivenendo al riconoscimento di uno dei soggetti e di parte della refurtiva. L’ordinanza prevede l’applicazione della misura degli arresti domiciliati per un soggetto 32enne di Napoli con precedenti e l’applicazione della misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per gli altri due indagati, un 38enne di Napoli ed una 24enne di Portici, entrambi con precedenti.

Gli investigatori auspicano che altri cittadini, vittime di tali modalità truffaldine, possano farsi avanti per riferire in merito ad ulteriori simili episodi che non hanno denunciato, magari per vergogna, così da consentire di identificarne gli autori.

Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati devono considerarsi innocenti sino ad eventuale condanna definitiva.

 

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