Nino Calabrò e Francesca Di Dio sono stati trovati morti in Inghilterra, ieri alle 14.10, nella loro casa di Thornaby, sulla riva ovest del fiume Tess, nella contea dello Yorkshire.
A chiamare la polizia sono stati alcuni amici dei due ragazzi, insospettiti perché nessuno dei due rispondeva al telefono.

La polizia inglese non parla ancora di omicidio, ma intanto conferma il fermo di un ventunenne, che i siti locali dicono essere un cittadino iraniano. La vicenda, però, è ancora avvolta nel mistero. Calabrò, figlio di un sottufficiale della Guardia di Finanza, di stanza a Milazzo, si era diplomato all’istituto industriale e poco dopo aveva trovato lavoro in una pizzeria.  Tre anni fa gli era capitata l’opportunità di un posto al Grosvenor Casino di Stockton-on-Tees, una città di 80 mila abitanti a nordovest di Thornaby. Francesca, che aveva lasciato gli studi all’Istituto d’arte, era andata a trovarlo per le vacanze natalizie. Non era la prima volta: alcuni mesi fa era volata in Inghilterra e aveva trovato un lavoro stagionale in un ristorante. A Montereale, poco meno di mille abitanti, la conoscevano tutti.

I parenti e gli amici, quelli che restano in Sicilia, vivono lo sgomento per l’accaduto. Il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, è attonito: “Non ci sono parole per descrivere una morte così drammatica”. E non trova parole neanche il nonno della ragazza, che stamane era a Montagnareale, al bar, e scherzava chiassosamente con gli amici di sempre. Poi è arrivata la notizia ed è calato il silenzio.

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