Si è lavorato tutta la notte perla votazione sugli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio alla Camera.
La commissione, al settimo giorno di lavoro, ha concluso l’esame degli emendamenti e ha dato il mandato ai relatori, Paolo Trancassini, Roberto Pella e Silvana Comaroli: il testo approderà in Aula alla Camera domani, con il voto di fiducia atteso venerdì.
Tra le norme che hanno avuto il via libera c’è la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos.
Torneranno quindi le multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. E’ stata anche rimodulata l’App18 per i 18enni: arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito, la ‘Carta della cultura Giovani’ e la ‘Carta del merito’. Per trovare soluzioni per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti, invece, ci sarà un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma qualora non si dovesse arrivare a un “livello dei costi equo e trasparente” scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” destinato a misure per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. E’ l’intervento previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto in manovra come ‘ristoro’ per l’eliminazione della norma sul pos.
Torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso e cambia la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni.
Approvata poi la nuova stretta sul Reddito di cittadinanza. Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al sostegno.