“Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle”. A dirlo, e non è uno scherzo, è Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Meloni. Parole pronunciate dal leader della Lega a Palermo durante una pausa del processo Open Arms che lo vede imputato per sequestro di persona. La questione è quella relativa alle polemiche per il tetto dei 60 euro in manovra per il pagamento con il pos.
“Io sono un liberale, ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle. Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat” ha dichiarato Salvini, generando nuove polemiche sul nuovo esecutivo che favorirebbe l’evasione fiscale. Sulla manovra, che prevede un radicale ridimensionamento anche del reddito di cittadinanza, il vicepremier sostiene “che aiuterà tanta gente, soprattutto quelli che hanno bisogno, gli stipendi sotto i 20 mila euro annui e le pensioni minime guadagneranno più di altri”.